Media e globalizzazione
- Lo studio dei media è pertinente agli studi antropologici e sociologici: infatti i media vengono usati per comunicare idee, informazioni, modelli, ecc
I media e l'identità
- I media contribuiscono alla costruzione di identità individuali e collettive
La televisione
- La televisione ha causato una vera e propria rivoluzione antropologica che ha cambiato il modo di essere delle persone
- La televisione conferma e rassicura: mentre si guarda le televisione ci si ritrova fisicamente fermi ad assorbire messaggi e idee
- La televisione, tuttavia, ha anche un prezioso potenziale educativo
Il linguaggio dei media
- La comprensione e l'interpretazione del messaggio trasmesso dai media può avvenire nei seguenti modi:
- egemonico-dominante: lo spettatore accetta l'interpretazione dei fatti di chi comunica
- versione negoziata: lo spettatore comprende e condivide il contenuto del messaggio, ma non si comporta in modo conseguente
- codice oppositivo: lo spettatore identifica un significato nascosto nel messaggio
Antropologia delle comunità online
- Su internet si creano nuove comunità che, essendo al di fuori degli schemi politici, ristorano la partecipazione dei cittadini alla politica e alla democrazia a partire dal basso
- I centri di potere economico e politico che controllano i media tradizionali hanno innteresse anche a controllare gli spazi online
Comunità virtuali
- Le comunità virtuali esercitano una forte presenza anche nella vita privata degli individui: infatti contribuiscono allo sviluppo dell'identità a prescindere della distanza geografica degli individui
- Non è esatto dividere gli spazi e le comunità online dagli spazi e dalle comunità offline: infatti molto spesso alcune parti delle comunità online continuano nella vita reale e viceversa
- Le comunità virtuali influenzano la psicologia e i comportamenti delle persone, perchè si entra in contatto in nuovi modi
I nuovi social media: le reti aperte e decentralizzate
- Le reti aperte sono decentralizzate, ovvero sono distribuite su più server: i dati non sono tutti nello stesso posto, e quindi un social network su rete aperta non può essere chiuso o acquistato
Il “third place” nella realtà e nel web
- Il "third place" (terzo spazio) si riferisce ai "confini sociali" che separano gli altri 2 spazi (la casa e il lavoro)
- Esempi di terzi spazi includono chiese, bar, club, biblioteche, teatri, parchi, ecc
- Ray Oldenburg sostiene che i terzi spazi siano fondamentali per la democrazia, l'impegno civico e il senso di appartenenza
- Le caratteristiche di un terzo spazio:
- Neutralità: non è obbligatorio che gli occupanti di un terzo spazio si trovino lì. Non si è obbligati a rimanere a livello finanziario, né per motivi politici, e si è liberi di venire e andare come e quando si vuole
- Un posto "livellatore": i terzi spazi non danno importanza allo status sociale di chi partecipa, e tutti i partecipanti sono posti sullo stesso livello
- Conversazione come attività principale: la conversazione serena è spesso al centro dei terzi spazi, anche se non è un requisito
- Accessibilità: i terzi spazi devono essere aperti e facilmente accessibili a chi vuole occuparli
- Gli "abituali": i terzi spazi ospitano un certo numero di persone che aiutano ad impostare il tono e l'ambiente dello spazio. Gli abituali inoltre attirano nuove persone e aiutano coloro che sono nuovi allo spazio a sentirsi benvenuti
- Accoglienza: i terzi spazi sono sani e accoglienti, e accettano ogni tipo di persona
- Lo stato d'animo collettivo è "leggero": i toni delle conversazioni nei terzi spazi non sono ostili o pesanti
- Una "casa lontano da casa": l'accoglienza, il senso di appartenenza e il calore delle persone che occupano i terzi spazi sono gli stessi che si possono trovare a casa