L'arte greca
Gli ordini architettonici
L'ordine dorico
- È stato il più largamente impiegato
- Colonna semplice
- Unità del modulo: elemento assunto come unità di misura
- Nel tempio è il diametro ineriore della colonna, da cui derivano le altre dimensioni
- Trabeazione: tutto ciò che si trova sopra la colonna
- Le colonne erano circa un terzo più spesse in modo da correggere l'effetto di assottigliamento che si ottiene guardando da lontano
- La lastra di pietra appena sopra la colonna si chiama abaco
- È più spessa nell'ordine dorico
L'ordine ionico
- Due volute spiraliformi inframmezzate da una fascia lavorata a ovuli sormontata da abaco schiacciato, più sottile dell'ordine dorico
L'ordine corinzio
- È il più elaborato di tutti, decorato con ornamentazione ispirata a forme vegetali (foglie di acanto)
- Impiegato soprattutto nell'età ellenistica e in architettura romana
Periodo di formazione
Il tempio greco
- Veniva edificato su un basamento a gradoni (crepìdoma) con portico a colonne (peristìlio)
- Da una rampa si accedeva all'atrio colonnato (prònao) che conduceva alla cella a pianta rettangolare (naòs) dove era posta la statua della divinità
- Sul lato opposto si trovava l'opistòdomo, ambiente che poteva essere in comunicazione con la cella (ipotesi di utilizzo come camera del tesoro o dell'oracolo) oppure separato da essa e raggiungibile solo dal portico esterno
- Pronao ed epistodomo erano chiusi con sbarre e cancellate metalliche
- Tetto a tegole su 2 falde inclinate
- Fregi e decorazioni erano colorati a tinte vivaci
- La maggior parte dei templi erano rettangolari, ma per la celebrazione di eroi si erigevano anche a pianta circolare, secondo un modello detto a tholos
Kouroi e Korai
- Kouros (giovane) e Kore (fanciulla)
- Statue in marmo
- Personificazione del devoto o della devota posti a guardia del luogo sacro
- A volte venivano usati anche come segnacoli tombali
- La figura maschile ha i pugni chiusi, le braccia lungo i fianchi, una gamba leggermente avanzata → deriva dalla statuaria egizia
- Simbolo di valori di bellezza, giovinezza, forza
- Ideale aristocratico "bello nel corpo e buono nell'animo"
- Kore, corrispettivo femminile del Kouros
- Era vestita con il peplo o con il chitone, una veste leggera a fitte pieghe, e riprende il tipo di scultura nato nel VII secolo in ambito cretese
Periodo classico
Lo stile severo
- Si può considerare una fase intermedia: lo stile non è ancora classico ma ci si avvicina molto
- Il trentennio 480-450 si distingue per l'intensa ricerca formale: è il periodo detto dello stile severo per via di certi aggettivi, quali "rigide" o "dure", utilizzate dagli scultori latini
- Scomparsa del sorriso arcaico
- Abbandono di elementi decorativi → la priorità diventa la ricerca del realismo anatomico, delle posture e del movimento
- Esempi di opere:
- L'auriga di delfi
- I bronzi di riace
Lo stile classico
- Policleto fissa il canone e introduce lo schema del chiasmo, ovvero il taglio di 2 rette che si incrociano obliquamente o perpendicolarmente, schema utilizzato per costruire pose libere da staticità
- Fidia si concentra sulla ricerca del tipo umano ideale
- Pericle gli affida l'incarico di dirigere i lavori del Partenone nel 447 ac
- Atena Lemnia: commissionata dai coloni ateniesi dell'isola di Lemno. Esistono poche repliche di epoca romana
- Apollo Kassel: l'opera era destinata all'Acropoli di Atene. Ci è nota grazie ad una copia di marmo dell'età romana
- L'amazzone ferita: l'opera fu presentata in una gara organizzata dal santuario di Artemide a Efeso
- Prassitele rinnova il linguaggio espressivo della scultura, unendo grazia e bellezza
- Come soggetti preferisce le divinità più vicine agli uomini e ai sentimenti
- Le divinità sono totalmente umanizzate
- Afrodite Cnidia: opera acquistata dagli abitanti di Cnido per il santuario della dea. La divinità è rappresentata nuda, una novità dato che la nudità era riservata alla figura maschile. La figura è sbilanciata → la solennità della divinità è distante
- Ermes con Dioniso fanciullo: Ermes porge al bambino un grappolo d'uva ormai andato perduto. I puntelli hanno fatto pensare agli studiosi che l'opera non sia l'originale ma una copia romana
- Skopas si dedica all'espressione del pathos, il sentimento. Le sue opere infatti sono più "tese", e non serene come quelle di Fidia o di Prassitele
- Pothos: divinità del languore amoroso. L'espressione del volto è intensa, il viso è rivolto verso l'alto ed è pieno di rimpianto
- Menade: la figura partecipa nel rito in onore di Dioniso, e danza in stato di ebbrezza. Nel braccio sinistro probabilmente reggeva un capretto per ucciderlo con il coltello che teneva nel braccio destro. L'animale era parte del banchetto rituale
Periodo ellenistico
- Visione circolare (le sculture sono complete)
- Patetismo, ovvero espressione teatrale della sofferenza
- Figure femminili: movimento delle braccia nello spazio, panneggio che esalta la struttura anatomica
- Acuta osservazione di frammenti di realtà
- Ritratti: attenzione ai caratteri fisiognomici
- Opere:
- Nike di Samotracia
- Laocoonte
- Galata suicida